Per formazione, “lo psicologo/psicologa è consapevole del fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri. Proprio per questo ha il dovere di prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici del cliente/paziente, onde evitare di influenzarlo e di utilizzare indebitamente la sua fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza e fragilità indotte dal disagio” (art. 3 Codice Deontologico).
Inoltre “nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto all’autodeterminazione e all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori (art. 4 Codice Deontologico).
Un professionista serio non offre consigli, perché questi rifletterebbero il sistema di valori ai quali lui stesso fa riferimento.
Lo psicologo/psicologa non deve porsi come un guru o maestro di vita, al contrario il suo compito è quello di partire da ciò che la persona racconta, per aiutarla ad aumentare la consapevolezza sul problema e cercare insieme punti di vista alternativi e nuove possibilità che rientrino negli obiettivi e nel sistema di valori della persona stessa.