Nelle relazioni sentimentali è facile incappare in tensioni e incomprensioni che, nel lungo termine, possono portare a mettere in discussione gli equilibri raggiunti e la vita di coppia stessa.
Quando il litigio diventa all’ordine del giorno, la comunicazione nella coppia diventa inefficace e frustrante.
Spesso i conflitti di coppia sono la manifestazione di “errori comunicativi”, che possono essere influenzati dalle caratteristiche personali di ciascun partner (bisogni, aspettative, emotività, motivazioni, ecc.) e dalle situazioni che si trovano a vivere (arrivo di un figlio, cambiamenti di vita, situazioni stressanti, invadenza della famiglia d’origine, ecc.).
In una relazione c’è uno scambio continuo di atti comunicativi, tale che ci si influenza a vicenda continuamente.
E’ molto complesso identificare in modo oggettivo chi sta comunicando e chi sta influenzando chi.
Questo ha delle implicazioni enormi quando analizziamo le relazioni di coppia, in particolar modo quelle in conflitto o in crisi dove ciascuno sostiene di aver ragione e colloca il torto esclusivamente dall’altra parte.
La psicoterapia di coppia può aiutare a ristabilire modalità comunicative funzionali al rapporto, che tengano conto delle reciproche esigenze; può essere, inoltre, un sostegno in momenti di vita particolari (come la nascita di un figlio, il pensionamento, o altro) o un aiuto a maturare consapevolezza nel dubbio di chiudere una storia o provare a recuperarla.
A volte le incomprensioni, le accuse reciproche, i conflitti ed il nervosismo in una coppia sono il risultato di una situazione complessa con i figli: figli che non corrispondono alle aspettative genitoriali, che danno problemi a scuola, che non rispettano le regole, con i quali si deve spesso alzare la voce, che diventano man mano il centro dell’attenzione genitoriale, quasi un pensiero fisso, un problema che assume ogni giorno dimensioni più grandi.
Queste manifestazioni possono insorgere all’interno del sistema familiare soprattutto nei momenti di passaggio o di crescita. I genitori si trovano ad affrontare una situazione davanti alla quale non sanno più come comportarsi, cercano risposte e soluzioni ai loro problemi su internet, mettono in pratica tecniche permissive e punitive, leggono libri e riviste, cercano in tutti i modi di risolvere il problema con vari tentativi che risultano quasi sempre inefficaci. Si arriva ad aver paura di poter ricevere in qualsiasi momento una brutta notizia, una telefonata dalla scuola, da un genitore, dalla polizia, sempre dovute ad un problema causato dal figlio.
Il genitore può arrivare a vivere uno stato permanente di allarme che comporta una eccessiva attivazione fisiologica, come se vivesse in una continua condizione di pericolo che può comportare ansia, agitazione interna, disturbi del sonno ed altri sintomi somatici. Spesso perde le speranze, viene intaccato il tono dell’umore e si possono manifestare difficoltà nel provare o nell’esprimere emozioni. Ci sono alterazioni anche a livello fisiologico, si somatizza lo stress sul corpo, si diventa più irascibili, soprattutto nei confronti del figlio, il livello di tolleranza nei suoi confronti è pari a zero, si pensa sempre male e non si crede più in lui e in quello che racconta. Questa situazione genera un circolo vizioso: il figlio si sente sotto pressione da parte del genitore il quale non accetta più i suoi comportamenti. La pressione genitoriale induce nel figlio uno stato di maggiore oppositività nei suoi confronti e quindi una maggiore ribellione alle sue regole.
Un percorso di coppia, dunque, può risultare utile per individuare un nuovo modo di stare in insieme, sia come coppia che come famiglia.
Il lavoro della psicoterapia si basa sul far sperimentare nuovi modi di relazionarsi e comunicare in modo da promuovere l’equilibrio ed il benessere nella coppia e nella famiglia.